Nell’ambito del “Festival del diritto”, che si svolgerà a Piacenza dal 27 al 30 settembre p.v., la Fondazione Emiliano-Romagnola per le vittime dei reati organizza un incontro dal titolo “Coesione sociale e solidarietà: la vicinanza alle vittime”.

L’evento si terrà sabato 29 settembre alle 12 nella Sala Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant’Eufemia 12.
L’intervento della Fondazione è previsto per sabato 29 alle ore 12 presso l’Auditorium Fondazione di Piacenza e Vigevano e verterà sulle dinamiche di coesione sociale e solidarietà come strumento di vicinanza alle vittime di gravi reati dolosi.
Insieme al Presidente Sergio Zavoli, parteciperà anche Rossella Selmini, Responsabile del Servizio Politiche per la sicurezza e la polizia locale della Regione Emilia-Romagna; insieme svilupperanno alcune riflessioni sulle vittime della criminalità oggi e sulle forme di protezione che sarebbero opportune in un sistema di giustizia sociale più forte.
Sergio Zavoli, in particolare, fa riferimento al contesto nazionale in cui viviamo affermando che “siamo un Paese che nella sua storia ha avuto più di un motivo per coltivare il sentimento della condivisione e persino della fratellanza; e quanto più sembrino decaduti i costumi e indebolite le virtù, singole e collettive, forse per risarcirci di colpevoli cedimenti, tanto più esprimiamo, con le leggi volute dalla sensibilità del territorio, il senso della comunità, cioè del mettere in comune le risorse del civismo. Ed ecco, fra tante altre forme di sollecitudine verso i deboli, la reale, partecipe testimonianza della nostra Fondazione, la prima in Italia, con il compito di provvedere alle necessità di chi, vittima di una violenza che l’ha ridotto a sofferenza e bisogno, deve affrontare gravi e urgenti problemi”.
Rossella Selmini si inserisce in queste parole riflettendo sulle dinamiche e il funzionamento del sistema giuridico: “le vittime di reato sono un gruppo sociale poco visibile, i cui bisogni e le cui necessità sono spesso trascurate o dimenticate. Mancano, in particolare nel nostro paese, sia una cultura della vittima che un insieme di strumenti, giuridici e sociali, di protezione. Le vittime diventano interessanti sui media soltanto quando le si può contrapporre agli autori, o quando le loro aspettative frustrate vengono strumentalizzate per riaffermare la necessità di un sistema penale più duro. Parlare delle vittime di reato significa invece affrontare alcuni nodi importanti del funzionamento del nostro sistema di giustizia penale e di protezione sociale, comporta una riflessione sulla fiducia istituzionale e su come inquadrare correttamente i bisogni delle vittime stesse, accogliendo esigenze dimenticate, significa rendere la nostra società migliore per tutti”.
La partecipazione della Fondazione ben si inserisce in un confronto culturale, politico ed economico sulla società civile nazionale in riferimento ai concetti di solidarietà e conflitto, due manifestazioni concettualmente opposte che sono rispettivamente offerte e arginate quotidianamente dall’attività stessa della Fondazione.
Un’occasione, quindi, davvero importante per la Fondazione che con questa partecipazione ha l’opportunità di inserirsi in un dibattito di così ampio respiro e offrire una testimonianza diretta delle buone pratiche che le amministrazioni possono mettere in atto nei confronti dei loro cittadini. Un’occasione in più per sviluppare alcune riflessioni sulle vittime della criminalità oggi e sulle forme di protezione che sarebbero opportune in un sistema di giustizia sociale più forte.
Per ulteriori informazioni sull’evento e per confermare la propria
iscrizione l’email di contatto è: fondazionevittime@regione.emilia-romagna.it

 

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