Il 9 giugno 2022 il Forum Italiano per la Sicurezza Urbana è stato invitato a prendere parte alla Smart City Conference, Un ecosistema interconnesso all’insegna della sostenibilità e della sicurezza per offrire nuovi servizi ad imprese e cittadini”, appuntamento organizzato dalle riviste Innovazione.PA ed OfficeLayout.

In particolare, nell’ambito della Sessione 3 – “Sicurezza Urbana integrata, tra controllo del territorio e diritto alla privacy” il Coordinatore Nazionale FISU, Gian Guido Nobili è intervenuto con la relazione “Polizia predittiva: le esperienze a livello internazionale”. L’applicazione di metodi statistici e software informatici volti ad anticipare e prevenire i crimini grazie alla combinazione di diversi tipi di dati, tra cui quelli relativi a notizie di reati precedentemente commessi o profili dei sospettati, rappresenta una delle metodologie più recenti in seno alle tattiche e alle strategie di polizia per il contrasto dei fenomeni criminali. La relazione ha illustrato le principali modalità di funzionamento in concreto e gli esiti raggiunti nei principali progetti condotti a livello internazionale, giacché l’Italia in questa strategia di prevenzione sconta un notevole ritardo rispetto ad altri paesi europei e americani.

La polizia predittiva è una strategia di prevenzione del crimine e/o tattica di polizia che utilizza informazioni e sviluppa analisi avanzate per la previsione delle zone a più alta densità criminale in ambito cittadino, al fine di identificare gli individui che sono presumibilmente più propensi a commettere o essere vittime di un crimine.

In questi termini, le strategie di polizia predittiva si articolano in quattro ampie categorie:

  1. Metodi per la previsione della criminalità.
  2. Metodi per la previsione del futuro aggressore.
  3. Metodi per l’elaborazione di un identikit criminale.
  4. Metodi per la previsione della futura vittima.

I comportamenti criminali sono dunque prevedibili, e l’applicazione di tecniche di predicitve policing può orientare correttamente l’aumento delle risorse di polizia nelle aree più a rischio di criminalità o disordine urbano diffuso. Può inoltre guidare interventi mirati di polizia, identificando in anticipo i luoghi di concentrazione della criminalità e i fattori di rischio presenti sul territorio.

Ad esempio, un intervento mirato realizzato a Trafford – Greater Manchester ha permesso di ridurre i furti del 26% e il danno evitato ai cittadini è stato stimato in circa 1 milione di sterline. Va aggiunto che lo stato attuale della ricerca mostra che modelli geospaziali di prevenzione della criminalità hanno prodotto risultati non univoci. Occorre dunque valutare attentamente la capacità predittiva dei fattori di rischio e protettivi per poter identificare politiche di prevenzione più efficaci e mirate.

In Italia, la cronica mancanza di dati disponibili sulla criminalità disaggregati e georiferiti rappresenta uno dei motivi di ritardo del nostro paese nella adozione di questa strategia di prevenzione.

La Conferenza si è tenuta in modalità online. La partecipazione gratuita previa registrazione.