Il concetto di prevenzione ha conosciuto negli ultimi decenni una grande trasformazione, diventando da un lato un’attività che riguarda molti soggetti – istituzioni e comuni cittadini – dall’altro una componente integrante e inscindibile delle nuove politiche di sicurezza. Secondo una delle definizioni oggi più diffuse e condivise la “nuova” prevenzione è quindi l’insieme delle strategie orientate a diminuire la frequenza di certi comportamenti, attraverso l’uso di strumenti diversi da quelli penali.

Le caratteristiche salienti della c.d. nuova prevenzione sono:

– l’estensione degli attori che possono avere compiti preventivi;

– l’individuazione di nuovi destinatari: oltre ai potenziali criminali anche le vittime reali o potenziali, o in senso più generale ancora, la comunità intera;

– l’orientamento a nuovi problemi: non solo crimini in senso stretto ma anche inciviltà e disordine urbano;

– la tendenza ad integrare diversi approcci preventivi;

Nonostante gli sforzi, la prevenzione continua però a restare un concetto nebuloso. Una delle prime distinzioni, per arrivare a una definizione concettuale, è quella tra azioni di prevenzione primaria, secondaria e terziaria orientate alle vittime, agli autori o al contesto. La classificazione oggi più comune è però quella che distingue tra prevenzione situazionale, sociale e comunitaria.

pubblicazioni e ricerche:

Selmini, R. (2004), La sicurezza urbana, Bologna, Il Mulino

Ronde cittadine: una nuova strategia di sicurezza urbana?

La sicurezza delle città tra luci e ombre

Dalla “sicurezza partecipata” alla “prevenzione collaborativa”

Rossella Selmini, la criminalità: misure di prevenzione

Dalla Città all’Europa. Strategie di sicurezza urbana